sabato 31 ottobre 2009

Beata ingenuità



Da quando ha lasciato il PD (sempre troppo tardi), ho cominciato ad apprezzare Rutelli. Sarà il distacco, sarà che ora sta a far danni da altre parti, ma riesce sempre a darmi un motivo di sorridere.
Per dire, uno che per presentare una convergenza con l'Udc tira fuori la frase "Occore un'onestà senza macchia" non può che lasciarti soddisfatto, a pregustare nuove perle. (Poi che il fatto che l'intervistatore non gli abbia fatto presente che il bacino principale di voti dell'Udc di cui sopra sia Totò Cuffaro fa parte della più alta tradizione del giornalismo embedded all'amatriciana).

Nella stessa pagina poi la parola passa a Casini che si lancia in un
"Noi abbiamo circa due milioni e mezzo di voti, aspettiamo che lui (ndr: Rutelli) ne porti altrettanti" (da Metilparaben)

Ma beato ragazzo, non ti sei accorto che sono dieci anni che Rutelli non vince manco le elezioni condominiali?
Tutti a dire Casini molto intelligente, Casini gran fiuto politico, Casini che progetto ambizioso, e secondo te è una coincidenza che alle primarie 2005 si butta su Prodi vincitore annunciato, a quelle 2007 si ributta su Veltroni vincitore annunciato, e nel 2009, di fronte a quello che considera uno snodo di vita o di morte del partito, manco gli passa per l'anticamera del cervello di candidarsi in prima persona?
Possibile che non hai capito che per anni il suo gioco è stato rivendicare voti mai presi, sulla base di una rappresentanza del centro mai legittimata e di un peso politico tutto da verificare, finchè non ha tirato troppo la corda e perfino Franceschini ha smesso di cagarselo?

Ma stavolta è diverso, stavolta ha dichiarato di aver "ricevuto migliaia di messaggi d'incoraggiamento, adesioni, sostegni."
Solo che non ha specificato che venivano tutti dagli elettori del PD, e facevano "Vai Francè, vai sereno..."

Corsi e ricorsi storici


foto4

Ignazio La Russa: "Non ho strumenti per dire come sono andate le cose, ma sono certo del comportamento assolutamente corretto da parte dei carabinieri in questa occasione".  (Stefano Cucchi, Roma, 2009)







"Ignazio La Russa ribadisce la sua piena e convinta solidarietà ai ragazzi in divisa." (Genova, G8 2001)

venerdì 30 ottobre 2009

Non rovinatemi Gasparri!

Gasparri e' un politico straordinario: si discosta dalla mediocrita' degli Schifani, Vito, Bondi, Cicchitto e altri, che non a caso sono tranquillamente sostituibili gli uni con gli altri, per raggiungere vette di squallore tutte sue.

Non e' solo che e' stupido, di una stupidita' che non regge confronti; ne' che pare esserne beatamente inconsapevole nonostante i commenti sulla sua deficienza intellettuale costituiscano ormai un filone di letteratura a se'. E' troppo stupido, appunto.

E' che a questa stupidita' aggiunge una serie di grotteschi connotati e incidenti della vita, come la garanzia che, in un qualunque consesso, sara' sempre lui a dire la cosa contemporaneamente piu' insensata e volgare. Ci fossero anche Feltri, Bondi, Brunetta e Salvini, comunque non c'e' storia. Gasparri e' di una cialtronaggine competitiva.

O come il suo inaspettato valore pedagogico: aver affidato ad un soggetto tanto diversamente-intelligente il passaggio dal sistema televisivo analogico al digitale, di cui prevedibilmente non capiva una mazza fritta, ha impedito di adagiare un velo di elaborata ambiguita' su quella riforma, e l'ha rivelata per quello che era. Una porcata padronale.
Parimenti, ogni sua intervista mette a nudo la regola aurea del nostro giornalismo televisivo: su un qualsiasi argomento, piu' prescindi dal merito della questione e la spari grossa, piu' garanzie hai di finire in prima serata. E quando ci si mette Gasparri, non ce n'e' per nessuno.

Per questo non posso accettare le insinuazioni di questi giorni: che tutt'a un tratto si comporti come un qualsiasi bigotto ipocrita, che di giorno attacca i gay e di notte va a trans, sarebbe una delusione troppo grossa.

Gasparri e' un talento unico che va lasciato libero di esprimersi senza ingabbiarlo in uno schema. Non facciamone uno sterotipo.

domenica 25 ottobre 2009

19-25 Ottobre 2009







Lunedì


Tremonti boccia la mobilità. In effetti sono anni che tiene l'economia italiano ferma al palo.


Alfano propone carceri galleggianti. Si ritorna all'antico, con Confalonieri al pianoforte.



Martedì


Disappunto fra i carabinieri per il romeno morto in caserma dopo un sedativo. Gli ha tolto tutto il divertimento.


Mori: "Nessuna trattativa tra Mafia e Stato nel 1992". 
"Come si può trattare con dei criminali latitanti?", pare si chiedesse Riina.



Giovedì


Sorpresa all'annuncio che Franceschini avrà un vicesegretario nero. Si pensava che Fini puntasse direttamente alla segreteria.


Dall'altra parte oggi si cominciano a distribuire le tessere del PdL. Ma Mastella ne ha già 30.000
 


Venerdì


Marrazzo ricattato da 4 carabinieri: uno tiene la telecamera, un altro schiaccia il pulsante, e il terzo spiega al quarto cos'è un trans.
(Questo prova che i carabinieri sono più intelligenti delle barzellette: per girare l'assegno del ricatto, non l'hanno voltato sottosopra.)



E ora pensate al dramma di Feltri. Un politico del PD beccato con un trans, e gli tocca trovare un motivo per dire che non deve dimettersi.


Intanto la Chiesa si esprime a favore del diritto d'obiezione per i farmacisti. Tanto i bambini mica restano incinta...


Schifani: "Ci siamo lasciati l'immunita' parlamentare alle spalle". Per pararci il culo.
 


Domenica


Termina nella notte l'ora legale. Soddisfazione bipartisan.

Tornerà fra sei mesi. Sempre che non si trovi un Ghedini o un Ghedoni...



Con l'occasione si porta indietro l'orologio. Un'ora in più per ignorare le primarie del PD.
(D'altronde hanno tanto in comune: un'usanza che si ripete una volta all'anno, grande eccitazione, e tempo sei mesi è tutto da rifare).



A proposito di primarie, attesi alle urne due milioni di elettori. Il primo caso legale in Italia di suicidio assistito.



Un paio di ragioni in più per votare Marino





Fra una decina di minuti andrò a dare il mio voto al faccione qui sopra, giusto il tempo di darmi una sistemata e prendere la bici. (Colgo l'occasione per ringraziare l'intuizione felice del PD di Londra, che dopo aver organizzato il congresso 500 metri a sud di casa mia, mi ha sistemato le primarie 500 metri a nord. Il Garfield dentro di me apprezza molto.) 
  
Qui ci sono 10 buoni motivi per votare Ignazio Marino alle primarie del PD, ma per sfregio all'avarizia ne aggiungo un paio di miei:


- Fra i tre, Marino mi sembra l'unico uomo di questo secolo. 
E il vero dramma dell'Italia è che il Paese tutto in questo secolo non c'è ancora entrato: non solo Berlusconi, che è rimasto fermo a sguazzare negli anni '80, dalle veline al thatcherismo all'anticomunismo, e ci si è trascinato dietro una bella fetta del Paese che si ricorda di quegli anni come dell'ultimo periodo spensierato e di successo (anche perchè i danni di allora li avremmo cominciati a pagare il decennio dopo); ma anche il centro-sinistra, che da una parte si è ancorato a chiavi di lettura antiquate, e dall'altra si è buttato in un paradossale innamoramento tardivo di alcune icone di quegli stessi anni, dall'ideologia flessi-liberista al partito leggero senza tessere, che viene direttamente da Reagan.

- A dire il vero, fra i tre Marino è anche quello che mi dà meno garanzie. Non ha competenze politiche di cui mi possa fidare, e dovessi comprare una macchina usata preferirei andare da Bersani. Detto ciò, 
voto Marino per quello che rappresenta, e per quello che sarebbe capace di fare al PD insieme ai suoi, se vincesse. E non riesco a votare Franceschini o Bersani per lo stesso motivo: ottime persone, ma temo quel che sarebbero capaci di (continuare a) fare al PD insieme ai loro, se vincessero.


Il che mi porta a dire: se anche volete vedere Bersani o Franceschini segretario, loro e non chi gli sta dietro, vi conviene votare Marino
Perchè, è vero, Marino non vincerà. Ma un risultato significativo di Marino darà al vincitore, Bersani o Franceschini che sia, la forza di far cambiare marcia al partito e imporre nei fatti la linea su cui finora han raccolto un consenso solo a parole, limitando il rischio di finire nel solito tritacarne.


Poi, come ho detto al Congresso, a questo giro ci va di lusso: uno qualunque dei tre è di gran lunga meglio del disastro Veltroniano...

venerdì 23 ottobre 2009

#4: Qualcuno che condivide l'amore per Dragan Stojkovic

Uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi.
Risultati a parte. Ma i risultati sono il premio di consolazione di chi non ha questo talento.




Poi va beh, l'arbitro non ha capito e l'ha espulso. (Via Indiscreto)

giovedì 22 ottobre 2009

13.000, e stanno tutti li'...

Il crescente disagio di un bel pezzo di stampa italiana verso internet conta un nuovo, grottesco esempio. Edmondo Berselli, trattando su Repubblica delle 13.000 adesioni al gruppo di Facebook "Uccidiamo Berlusconi", butta li' questa considerazione:


"Barbarie modernissima e arcaica insieme, come se tra i frequentatori del web, cioè nella parte più aggiornata della società italiana, allignasse un virus capace di spegnere l'intelligenza e di liberare gli istinti più insidiosi. "

Come se non si potessero raccogliere ben piu' adesioni girando per bar e circoli d'Italia, magari anche scambiando "Berlusconi" con Luca Giurato o il Gatto Virgola...

Prima o poi anche i giornali si renderanno conto che il web non e' un luogo altro, ma ci stanno grosso modo le stesse persone e le stesse cose che trovi in giro per strada, con la stessa varieta'.
Quando lo capiranno faranno un passo fuori dalla crisi in cui si sono incastrati. Nel frattempo uno cerca il modo di commentare l'articolo di Berselli sul sito di Repubblica, e ovviamente ciccia...

mercoledì 21 ottobre 2009

Il più grande mistero della storia del calcio








E ora come la mettiamo con le primarie?

Questo non vuole essere un intervento demagogico contro le primarie, e difatti prendo spunto da un caso in cui il candidato è paracadutato da Roma.


Però in un Paese in cui in almeno tre Regioni chi vanta i legami col territorio è in prima battuta la criminalità organizzata, in cui la coalizione di governo pensa di candidare alla presidenza della Campania un sottosegretario che ha rapporti storici conclamati con i Casalesi,  principalmente perchè "ha il vantaggio di essere ricco di famiglia, è uno che si paga la campagna elettorale da solo" (dice Berlusconi), le primarie sono davvero una mossa tanto furba?


So che è un discorso antipatico da fare, e che lo stesso caso di Cosentino prova che le decisioni centralizzate non sono poi tanto più illuminate, ma proprio per questo mi sembra un'opportunità per rifletterci laicamente. Dove e quando vogliamo farle le primarie?



lunedì 19 ottobre 2009

#6: I terzisti a prescindere













C'è una frase che da bambino non sopportavo, ed era: "Non mi importa chi ha cominciato, adesso smettetela o vi pigliate entrambi una sberla". Non la sopportavo perché mi sembrava che negasse alla radice qualunque senso di giustizia, e col tempo è diventata una di quelle frasi che "quando avrò dei figli, io non la dirò mai".


Poi capisco che di fronte ai bisticci e ai casini dei bambini si finisca col tirarla fuori (io mai, eh), ma proporre un atteggiamento del genere quando si ha a che fare con degli adulti è francamente inqualificabile. Quando poi quegli adulti si gingillano il destino e la reputazione del nostro Paese, men che meno.

Eppure il Corriere della Sera da anni affida la propria voce ad un tridente di editorialisti che di fronte ad una qualsivoglia questione non trova niente di meglio che reiterare la solita formuletta per cui in media stat virtus.
L'ultimo esemplare di questa fenomenologia dell'equidistanza a prescindere è un editoriale di Panebianco, che rifila etichette di "estremista" e "fazioso" a mezzo mondo, per poi celebrare la figura del "pluralista". (Ovviamente, trattasi di sè stesso e dei suoi compagni di tridente.)
E nel descrivere "il pluralista" tira fuori capolavori di ovvietà come "il mondo è complesso" e "il problema è di impadronirsi di quel poco di "verità" che si riesce ad afferrare". Capolavori del "maddai!" con cui non si può che essere d'accordo.

Resta da vedere se questi tre talenti intellettuali saranno mai in grado di indagare davvero la complessità delle questioni, e trovare una posizione un pò più articolata del "su, da bravi, fate la pace" che rivolgono quotidianamente dalle pagine del più prestigioso giornale italiano.

Se si chiederanno quanto abbia senso mettere sullo stesso piano un Premier che delegittima ogni istituzione di garanzia e condiziona le televisioni più di quanto sia mai stato fatto nell'Italia repubblicana e un'opposizione che ogni tanto fa uno sbadiglio scandalizzato.

E se saranno capaci di andare oltre la stupida contrapposizione democrazia vs regime, come se da una parte ci fosse la Danimarca, dall'altra Myanmar e il nulla in mezzo, o se sapranno riconoscere gli equilibri dei sistemi politici che si spostano ora un pò più in qua, ora un pò più in là. (Va beh, da noi parecchio più in là.)

Perchè se no viene il dubbio che questa grande ambizione di pluralismo e apertura intellettuale non sia altro, che come si chiama...?, ah si, "paraculaggine".

domenica 18 ottobre 2009

12-18 Ottobre 2009







Lunedì 12
Mostra il culo nudo, viene trascinato via dal treno. Chissa' Freud cosa ci farebbe su...


La Brambilla crea una task force anti-detrattori: "Diffonderemo notizie positive." A costo di doparle una per una.


Attentato contro una caserma a Milano. Il governo alle prese con i primi interrogativi: sarà abbastanza per imporre le leggi speciali?
("Cossiga, abbassa la mano!")


Martedì 13
Minzolini attacca Scalfari. Grosso rischio: se va avanti cosi' gli tocchera' dire ai suoi spettatori cos'e' "Repubblica".


La Binetti vota contro la legge anti-omofobia. "Con questa legge le mie idee sarebbero diventate reato". (Appunto.)
"Gli elettori devono sapere se questo e' un partito plurale o se ci viene impedito di andare avanti a fare ognuno il cazzo che ci pare".
 

Giovedì 15 (giornata ricca)
Interni
Mills: "Impossibile dire che sia stato corrotto da Berlusconi." Al TG1.

Berlusconi a D'Alema: "Dialoghiamo." Quando le cose buttano male, e' sempre agli amici che ci si rivolge.
D'Alema: "Sulle cose importanti che riguardano il futuro del Paese, io ci sono". Su quelle meno importanti manda avanti Bersani.

Trattative Stato-Mafia, dopo 17 anni salta fuori il "papello". Ora che è scaduto il copyright, lo si può applicare liberamente.

Esteri
Cina, creato un buco nero in laboratorio. Un'alternativa efficiente alla fucilazione.

Khamenei forse in coma.  Finalmente il TG1 puo' aprire con una notizia vera.
La reazione del ministro degli Esteri Frattini non si e' fatta attendere: "Khame-chi?"
Dopodichè è salito sul primo aereo. Per le Maldive.
(Khamenei forse in coma. Immagino le proteste della destra cristiana contro chi vuole staccare la spina...)

Gadget
Arriva l'orologio della Lega. Va all'indietro.


Venerdì 16
Agitazione dei magistrati di fronte alla riforma costituzionale. Si invertono le parti: stavolta sono i giudici quelli contrari all'eutanasia.

Gelo sull'Italia. La realtà comincia ad adeguarsi alla metafora.


Sabato 17
Minacce a Berlusconi, Fini e Bossi. Delusione di Rotondi.
Il Paese esprime preoccupazione di fronte all'attacco ai leader dei tre maggiori partiti italiani.

#3: Filippo Inzaghi




Apprezzare pienamente Filippo Inzaghi comporta un lungo percorso di riflessione e maturazione. Certo, tutti ne riconosco l'efficacia, e i tifosi di Milan e Juve, e in misura minore della nazionale, hanno parecchio di cui ringraziarlo. Ma spesso lo fanno con un misto di accettazione e fastidio, come a dire "Ci è toccato vincere con Inzaghi". E con qualche ragione.

Parliamoci chiaro, Filippo Inzaghi è impresentabile. E' analfabeta dei fondamentali tecnici del calcio, corre in modo scomposto, metà dei suoi gol sembrano preterintenzionali, e quando segna c'è francamente da vergognarsi della sua esultanza. E' la negazione dell'estetica.

Eppure è l'affermazione del calcio. Dell'unico fondamentale del calcio: buttare la palla oltre la linea, con qualsiasi parte del corpo che non siano le mani, e alla fine chi ne ha fatti di più vince.

E' l'essenza del calcio privata di tutti gli orpelli che ci si sono accumulati intorno col tempo: i dribbling. le rabona, i sombrero, i tunnel, i doppi passi. E per dire che lui sta dalla parte del calcio vero, pensiamo a quanto sarebbe improponibile un Pro Evolution Soccer fatto di filippinzaghi: tutti sul filo del fuorigioco ad aspettare un pallone per buttarlo dentro come capita, che per giocarci basterebbe un pulsante solo. E c'è un calcio meno vero di quello dei videogiochi?
Anche la sua esultanza sgrammaticata è pura, pregressa alle coreografie fatte di macarene e balletti di gruppo, che ti viene il dubbio che alla fine i gol servano solo come opportunità per esibirsi.

Quando Superpippo si ritirerà, fra un pò di tempo e tanti gol, ci mancherà quella sua essenzialità, e quel rigore monacale con cui si preserva da 20 anni nonostante l'immagine da fratellino di Vieri: mai una filo di prosciutto oltre quel che raccomanda la dieta, mai una serata di troppo in discoteca.

Quando si ritirerà lo celebreremo come l'Ur-Fussball, la sua espressione più primaria. E insieme a lui mi piacerebbe celebrare un eroe sconosciuto: quel primo osservatore a cui capitò fra i tanti giovani talenti un ragazzino un pò gracile che non sapeva stoppare una palla, fare un dribbling o chiudere un  triangolo, e ci vide il calcio.

3-11 Ottobre 2009







Sabato 3
Manifestazione per la libertà di stampa, Minzolini non vede il motivo della protesta. La prossima volta lo chieda tagliato fino.


Mercoledì 7
Bocciato il Lodo Alfano. Italiani spiazzati di fronte alla prospettiva di dover ora eleggere un Premier onesto.


Venerdì 9
Berlusconi: "Io il più perseguitato della Storia." Speriamo che a breve tocchi alla Cronaca.


Obama premio Nobel per la pace. Brillante mossa preventiva di Ahmadinejad.


Sabato 10
Immunità parlamentare, accelerazione del PdL. Vogliono evitare di sbandare ancora sulle curve.


Grazie ad una clausola del suo contratto, più Feltri manganella più si arricchisce. Incentivi alla rottamazione. Dell'Italia.


Domenica 11
Bersani trionfa al congresso del PD. Dopo una settimana difficile, finalmente una buona notizia per Berlusconi.


Obama ai gay: "Liberi di entrare nell'esercito". In senso figurato.


Plauso del Papa: se riusciamo a riunire nello stesso posto froci e musulmani, il più è fatto.



mercoledì 14 ottobre 2009

Fair Condition

Si, va beh, una traduzione maccheronica di Par Condicio, per dire che Newsweek ha affiancato all'articolo di copertina un editoriale in difesa di Berlusconi. 
E immagino appunto per rispetto della Par Condicio l'ha affidato a William Ward: che è il corrispondente di Panorama e Il Foglio, e difatti l'ha infarcito delle tipiche argomentazioni Ferrariane come "la magistratura iperpoliticizzata e in gran parte di sinistra", "Berlusconi che spadroneggia nella tv di stato, ma quando c'era al governo la sinistra faceva lo stesso", e la teorizzazione del "Berlusconi è come gli altri ma almeno fa le cose alla luce del sole". 
Insomma, le solite fregnacce costruite sul nulla, ma che a ripeterle spesso e con la voce sicura di Ferrara-che-è-tanto-intelligente finisce che ci credono in tanti. 


Ecco, come dire, tutto bene, ci mancherebbe pure che Newsweek non possa riportare queste gemme del pensiero mediterraneo. Ma mi sarebbe piaciuto leggere da qualche parte che il Panorama per cui William Ward scrive è di proprietà del soggetto di cui tratta l'articolo stesso, ed il Foglio di sua (almeno per ora) moglie. Che noi lo si sa bene, ma nel resto del mondo magari hanno trovato altri modi di occupare i propri neuroni.
Così, in omaggio alla trasparenza del giornalismo anglosassone...

The Communist Press strikes again!

Per chi non avesse avuto la possibilità di leggerlo, ecco un estratto dell'articolo di copertina di Newsweek, quello col sobrio titolo "Dump Berlusconi" ("Scaricate Berlusconi") e la copertina del post precedente.
Giusto perché fra qualche anno non si venga a dire "Ah, ma non si sapeva...", "Ma non potevamo immaginare...", "Ma pensavo fosse tutto un complotto..."..

"Negli Stati Uniti c'è un detto: "Gli amici non lasciano che i propri amici guidino ubriachi"  [...] Berlusconi è ubriaco di potere e di sè stesso, e se resta al timone dell'Italia, è probabile che danneggi non solo il proprio paese, ma anche l'Europa e forse perfino l'Alleanza Atlantica".

[...] Il crimine peggiore di Berlusconi è [...] che non ha mai realizzato le proprie promesse. Ha assecondato le debolezze della società, si è dato alla stravaganza, e ha incoraggiato la mancanza di responsabilità ad ogni livello.

[...] Ciò che manca in mezzo a tutto questo è la volontà di realizzare qualcosa che non sia la semplice sopravvivenza. E l'Italia semplicemente non si può permettere un egocentrismo tanto miope. Ha la popolazione più vecchia d'Europa e la seconda più vecchia del mondo dopo il Giappone. [...] L'istruzione pubblica è imbarazzante. (Secondo uno studio recente, gli unici paesi membri dell'OCSE i cui bambini ricevono un'istruzione peggiore sono il Messico e la Turchia).

[...] I fallimenti politici di Berlusconi sono ovunque. I suoi tentativi di migliorare l'istruzione si sono ridotti a poco più di un taglio dei costi. Non ha fatto praticamente niente per affrontare una riforma del welfare.

[...] A livello internazionale, la condotta di Berlusconi e la sua reputazione non sono solo disdicevoli - danneggiano direttamente gli interessi dell'Italia. [...] Non c'è quindi da sorprendersi se l'Italia viene spesso lasciate ai margini.

[...] Sempre preoccupato di anteporre la forma alla sostanza, Berlusconi si impegna a fondo per assicurarsi che - attraverso querele, indagini e pressioni politiche - le uniche notizie che gli italiani vedano siano buone notizie.
[...] La tragedia è che l'Italia potrebbe fare molto meglio di così. [...] Ed è per questo che l'Italia deve dire di no ancora una volta. E dire a Silvio che è tempo che se ne vada."

martedì 13 ottobre 2009

Next...?


Silvio, it's Time to Go



Cattive abitudini

Quelle che stanno prendendo piede fra i governi e la stampa, anche fuori dai nostri confini.

Dopo la presa di posizione dell'amministrazione Obama verso la Fox (per quanto umanamente comprensibile), oggi al Guardian e' stato vietato di riportare un'interrogazione fatta in Parlamento, oltre al nome della persona che l'ha posta a quello del ministro a cui e' stata indirizzata.

La situazione un po' paradossale e' che:

"The Guardian is prevented from identifying the MP who has asked the question, what the question is, which minister might answer it, or where the question is to be found.
The Guardian is also forbidden from telling its readers why the paper is prevented – for the first time in memory – from reporting parliament. Legal obstacles, which cannot be identified, involve proceedings, which cannot be mentioned, on behalf of a client who must remain secret."

Pare che tutto questo sia dovuto al fatto che nell'interrogazione parlamentare sia stato fatto il nome di un  "Colonel B" protetto da anonimato per ragioni di sicurezza. Preoccupazione ragionevole, ma che non prende in considerazione un pronunciamento giudiziario degli anni '70 per cui "qualunque commento fatto in Parlamento" debba poter essere riportato in pubblico.

sabato 10 ottobre 2009

Incentivi alla rottamazione del Paese

Quindi fatemi capire, lo sputtanamento di Boffo con gelo diplomatico fra Governo e Vaticano, le bastonate allusive a Fini che spaccano il PdL, le manganellate quotidiane, ogni istituzione e riferimento del Paese fatto a pezzi all'insegna di una viscida e qualunquista campagna contro l'ipocrisia, tutto questo per un premio di produzione? 
«Vittorio Feltri è diventato ricchissimo dirigendo per la seconda volta il Giornale, dato che una parte rilevante della sua retribuzione è legata all'aumento delle copie vendute che, sotto la sua direzione, sono cresciute in modo vertiginoso». (Italia Oggi)

giovedì 8 ottobre 2009

Embeh?

Pare che non solo la giustizia sia uguale per tutti, ma anche la sua applicazione.

Il resto del mondo sta rileggendo lo stesso articolo da sei ore per capire dove sia la notizia...

lunedì 5 ottobre 2009

#2: 400.000 impagabili masochisti





Che dopo 15 anni di sberle elettorali,
dopo essersi sorbite una classe dirigente che ha sbagliato tutto ciò che la Storia le ha offerto l'opportunità di sbagliare e ci ha messo pure qualche vaccata in proprio,
dopo aver avuto Mastella ministro del proprio governo e la Binetti senatrice del proprio partito,
dopo che gli è toccato lo spettacolo della Melandri che balla con Briatore e La Torre che passa pizzini a Bocchino,
dopo aver visto il primo governo di sinistra della storia repubblicana ufficializzare la precarizzazione del lavoro che poi, per dire, a Tremonti è toccato smussarla perchè la legge Treu sembrava troppo di destra perfino a lui,
dopo aver sentito il proprio rappresentante più illuminato sperare di vincere pareggiare le elezioni con espressioni come "il principale esponente dello schieramento a noi avverso" e candidature dirompenti come Marianna Madia,
ecco, che dopo tutto questo, quattrocentomila persone si infilino in una sede del PD (che già trovarle non è facile) e discutano appassionatamente tre mozioni, barcamenandosi in un regolamento congressuale da ubriachi sotto acido,
mi sembra straordinario.
E varrebbe un ritorno in Italia.

(Se non fosse che con la globalizzazione ci siamo aperti un circolo del PD pure qui a Londra, e abbiamo fatto il nostro bravo congresso. Che si è risolto con un pareggio fra il candidato delle Case del Popolo e quello delle Elite di Merda...)

giovedì 1 ottobre 2009

Elogio della follia - Secondo tempo

  
Ovvero: il paradosso corrente per cui comportamenti e commenti figli del piu' becero maschilismo anni '50 passano per modernita' e apertura mentale, mentre chi vede nelle donne qualcosa di diverso da un complemento della cocaina, e si preoccupa per la celebrazione del modello "dammela e fai carriera un po' dove ti pare", viene tacciato di moralismo retrogrado.

Elogio della follia - Primo tempo

  
Dei tanti disastri intellettuali in cui si e' impigliata la sinistra in questi anni, uno e' particolarmente masochista: in un Paese gia' malato di immobilismo, ha rifiutato sistematicamente di fare delle scelte chiare su alcunche', nel timore di alienare i moderati. I quali sono stati ben felici di votare altri partiti, come Lega, Forza Italia e Italia dei Valori, ma anche UDC, che avevano delle posizioni magari per niente moderate, ma comunque posizioni.

Il "ma anche" di Veltroni si e' limitato a fornire una teorizzazione e una retorica di questa fobia verso qualsiasi straccio di decisione, e nel farlo si e' perso per strada 4 milioni di voti, ma evidentemente questa mentalita' e' ancora ben viva se oggi Michele Salvati, uno dei fondatori del PD, in un'intervista per altri versi ragionevole arriva a dire:
"Insistendo su queste critiche, proclamando una politica della decisione  e della nettezza, del "Si-si" "No-no" di evangelica memoria, Marino si stacca nettamente dagli altri due candidati e si avvicina alla posizione dell'Idv di Di Pietro, una permanente tentazione per il Partito Democratico."

Come se ci fosse qualcosa di male nel saper dire un "Si" o un "No".
Come se la politica non consistesse nel prendere decisioni, e il consenso non lo si chiedesse sulla base di scelte e distinzioni nette.
Come se le differenze fra i partiti stessero nella determinazione con cui si perseguono alcuni programmi, e non nei programmi stessi.
Come se non fossero sbagliate le posizioni della Lega, ma fosse sbagliato prendere posizione.