Io su certe cose arrivo sempre a scrivere con un giorno di ritardo, e col rischio di far incazzare qualcuno quando ormai si e' passati ad altro, ma tant'e': anch'io avrei votato a favore della pregiudiziale di costituzionalita' per la Legge Concia. (Almeno da quel che so del ddl, dato che non sono riuscito a trovare il testo originale).
Intendiamoci, qui si ritiene che sul rispetto verso gli omosessuali l'Italia sconti un ritardo drammatico, una vera emergenza civile che non ha a che fare solo con gli atti di violenza che si sono moltiplicati in questi anni, ma anche con l'indifferenza e il fastidio di gran parte degli italiani verso gay e lesbiche che non si vergognano di riconoscersi come tali, e con la colpevole accondiscendenza verso i commenti indegni di molti politici in occasione dei Gay Pride.
Ma la legge Concia sarebbe una risposta sbagliata. Radicalmente sbagliata.
In parte per motivi giuridici, su cui non mi addentro piu' di tanto: non si tratta di tutelare gli omosessuali e non gli eterosessuali. Piuttosto, la Costituzione rifiuta le distinzioni di "sesso, razza, lingua, reglione, opinione politica, condizione sociale e personale" ed una legge che ne isoli una rispetto alle altre e' inevitabilmente discutibile. Pero' la questione non e' tanto questa.
Il problema e' politico, e sociale. L'idea dei diritti da assegnare per categoria e' due volte inaccettabile: perche' crea una societa' corporativa, dove il titolare del diritto non e' l'individuo ma l'appartenenza; e perche' se si sceglie la strada delle minoranze che si organizzano per se', con i gay che lottano per i gay, le donne per le donne, gli ebrei per gli ebrei, prima o poi si arriva ad una minoranza che e' troppo debole per conquistare il consenso necessario e resta privata della propria fetta di diritti.
Non e' solo una questione ideale, e' molto concreta: perche' picchiare un gay in quanto gay dovrebbe essere piu' grave che picchiare un ebreo in quanto ebreo? Non lo e' ovviamente, neanche per la Concia. Ma se si sceglie di fare un passo per volta, magari la prossima volta riusciamo a far passare una norma che protegge i gay, e con maggiore facilita' una che protegge gli ebrei, e in modo ancora piu' facile una che protegge i cristiani, o le donne, e poi? Quando si arriva ai musulmani? Secondo voi i musulmani in Italia sono forti abbastanza da lottare per una norma specifica che li tuteli dall'islamofobia? E il Parlamento, questo Parlamento, la voterebbe?
Ci si troverebbe facilmente in una situazione in cui picchiare un musulmano in quanto tale sarebbe meno grave che picchiare un ebreo, o un gay, o una donna, o un cristiano in quanto tali. E questo e' inaccettabile per ogni persona civile, anche e soprattutto, lo so, per chi ha sostenuto il ddl Concia.
Poi secondo me e' vero che c'e' un'emergenza omofobia in Italia, ma c'e' un motivo per cui le legislazioni reattive di questo tipo non funzionano: prima o poi ci si ferma di fronte ad un'emergenza che e' considerata meno meritevole di altre, e questo genera tensioni che ci eviteremmo volentieri. (Basta pensare ad un musulmano che viene picchiato insieme ad un ebreo, e quest'ultimo pero' conta di piu'.)
L'unico modo, non il migliore o il piu' giusto, ma proprio l'unico modo di combattere l'omofobia sta nel combattere una battaglia contro le discriminazioni ideologiche, tutte e tutte insieme: perche' il rispetto per gli altri o c'e' o non c'e'.