C'è un tizio che oggi, 1 Febbraio 2011,
dice:
"Siamo disponibili, per andare oltre Berlusconi, a lavorare anche con un governo guidato da una persona responsabile come Roberto Maroni".
Uno dice:
quel Maroni, quello della Lega che voleva espellere i rom anche se cittadini comunitari, e sosteneva un referendum per bandire i minareti? Quello.
Quindi quel Maroni lì starà corteggiando il PD per un appoggio esterno ad un suo ipotetico governo, e noi ci dichiariamo disponibili in cambio di generose concessioni politiche che gli avremo strappato? No. Si dà la disponibilità così, a prescindere.
Che la cosa potrebbe anche stupire, se non venisse dallo stesso tizio che si era già detto
disponibile ad un'alleanza con Casini (che non se l'è filato), a
sostenere un governo Tremonti (che gentilmente si è detto orgolioso di far parte del governo Berlusconi) e ad
andare alle elezioni con i finiani ( da FLI gli hanno risposto che dovrebbero essere scemi per farlo).
Lo stesso tizio che ha dimostrato grande fiuto politico dichiarando
che "Vendola è un fenomeno mediatico personale, non un soggetto politico radicato" (immagino che il Vendola che ha preso a schiaffi il PD alle primarie pugliesi, proprio quelle territoriali, fosse un omonimo) e che il contratto di Pomigliano
fosse "un passo necessario".
Ecco, questo tizio è il vice-segretario del Partito Democratico.