giovedì 22 settembre 2011

L'irresistible fascino della delazione

Lo dico il giorno prima per evitare una volta tanto di arrivare troppo tardi: l'outing forzato dei politici è un'idiozia.
Non è tanto un'idiozia per una questione di rispetto della privacy, che non sembra propriamente una priorità in Italia.
Nè per la bizzarria strategica di minacciare l'uso della bomba atomica in tempi di pace:  l'outing è un ricatto, ma se in questo momento sul tavolo non c'è nulla da ottenere, nessun ddl sulle coppie di fatto, nessuna autorizzazione per un qualche Gay Pride, non si capisce cosa chieda in cambio quest'ultimatum. (Se non fare un pò di casino senza che alla fine succeda alcunchè, che mi sembra l'ipotesi più probabile.)

L'outing è un'idiozia perchè va in retromarcia sui termini della questione: le parole e gli atti di omofobia non sono da condannare perchè ipocriti, ma perchè discriminatori.
Qui non si tratta di Berlusconi che si porta in casa un troiaio e poi scende in piazza al Family Day: sono entrambe scelte legittime, ma siccome c'è un rapporto di fiducia tra lui ed i suoi elettori sulla base della difesa della famiglia tradizionale è giusto che quest'ipocrisia sia resa pubblica, e poi saranno i suoi elettori a regolarsi.
L'omofobia è un'altra cosa. L'omofobia è sbagliata punto. Che venga da Rocco Siffredi o che venga da Solange. (Peraltro conosco alcuni gay che hanno molta difficoltà ad accettarsi come tali, e nulla esclude che per alcuni politici o prelati sia lo stesso: non credo che lo sputtamento pubblico possa aiutarli. L'educazione all'inclusione magari farebbe di più.)

Andate avanti a trattarlo come un peccato d'ipocrisia, e poi non lamentatevi se diventa una questione di bon ton...

Update: una fregnaccia. Formigoni a parte (sai che notizia!), stiamo all'apologia della panfrocea.

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