Ma soprattutto non sopporto Sofia Loren.
O meglio, non sopporto quel servilismo provinciale con cui ne abbiamo stuccato il ricordo, per cui le rare volte che torna in patria rappresentiamo la discesa della Divina fra i poveri compaesani adoranti, e per come se ne parla sembra che gli adolescenti di mezzo mondo la celebrino con quotidiani e adoranti gesti amanuensi. Come se vivessimo in un mondo senza Megan Fox, per dire.
Quando alla fine si tratta di una pensionata che mezzo secolo (no, dico, mezzo secolo fa!) era bona, e lo era per i canoni di mezzo secolo fa (tipo che se anche tornasse com'era, gli adolescenti continuerebbero a perdere diottrie per Megan Fox), e ne ha approfittato per sistemarsi negli Stati Uniti e godersi una vecchiaia tranquilla.
Per cui non può che farmi piacere leggere cose così:
"Ne ho visti dieci secondi scarsi, in ogni caso ritengo che la fiction su/con Sofia Loren di Rai1 sia uno dei più grandi furti della Storia della Rai, e ho detto tutto. No, dirò ancora qualcosa. Nei dieci secondi che ho visto c'era Sofia Loren, com'è oggi, che interpretava sua madre, negli anni Cinquanta; e c'era Paolantoni che sbavava per lei. Paolantoni che sbava per una settantenne-e-qualcosa in prima serata, senza bollino rosso, senza Gialappa, con un chroma key che faceva i brividi per quanto era fatto male, no, aspetta, forse era un brivido di nostalgia per il chroma key di Ralph Supermegamaxieroe."
Leonardo (su Piste)
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