domenica 7 marzo 2010

Masochisti per tradizione





L'unica spiegazione che mi do è che il PD abbia voluto riaffermare la propria superiorità in uno dei pochi campi dove tutti gli riconoscono una leadership ora che pure il PDL comincia a farsi del male da solo.
Perchè mi sembra che stia preparando un'operazione di masochismo di livello storico.

Allora, il tuo avversario si incasina da solo, e rischia di non essere ammesso alle elezioni proprio nel mezzo di una campagna elettorale che ha impostato sulla mitologia del "fare".
Giustamente, tu rispondi che sta ai tribunali valutare la legittimità delle operazioni, e scoraggi qualsiasi toppa politica.
Quando però la toppa, in forma di decretino, arriva, cosa fai? Mi organizzi una manifestazione di protesta la settimana dopo?! Come esercizio di stile, propongo alcune considerazioni di cui i professionisti della politica saranno sicuramente consapevoli:

- I tempi in politica sono importanti: la manifestazione del 13 arriva non solo dopo il decreto, ma anche dopo la pronuncia del Tar. Immaginando che la delibera sia favorevole al Pdl (se no in piazza ci si va a stappare champagne), quella diventa inevitabilmente una manifestazione contro il Tar. Cioè, lo stesso soggetto di cui hai giustamente difeso competenze e prerogative quando è scoppiata la crisi.

- Lo slogan della manifestazione è "Sì alle regole, noi ai trucchi". In Italia. Oggi. Una manifestazione per dire sì' alle regole. Noi ai trucchi. In Italia. Pierluigi, ma sei scemo?!
Poi lo so che c'è un'Italia che non ne può più di queste cialtronate, ma con una manifestazione improntata al rispetto ideologico delle regole, l'altra Italia non la convinci. Ma non cominci nemmeno a parlarci. O sposti la discussione sul piano del costo specifico del mancato rispetto delle regole, o chi guida un Suv (o guarda Rete 4, che sembra ti stia a cuore), tiene le orecchie tappate.

- Ciliegina sulla torta, la questione firme passa da essere "Il centrodestra non è neanche capace di compilare un modulo" a "Il centrosinistra non ci sta a perdere e si aggrappa ad ogni cavillo per togliere il diritto di voto al centrodestra.. E quando gli va male, va in piazza a protestare". Un capolavoro.

Purtroppo rimpalliamo sempre fra due alternative inadeguate: non fare niente (e non si può) o scendere in piazza (e spesso non serve). Ergo, in uno spirito costruttivo ecco una lista di alternative che rimette la questione su binari più adeguati, e rischia addirittura di portare qualche voto:

1- trattare le firme ed il conseguente decreto come una questione giudiziaria, nel rispetto dell'indipendenza dei poteri, e quindi annunciare ricorso al Consiglio di Stato ed alla Corte Costituzionale

2 - cestinare metà dei manifesti pronti ad essere mandati in stampa (operazione meritoria a prescindere) e rimpiazzarli con "Volete affidare la Lombardia/il Lazio a chi non è nemmeno in grado di compilare un modulo?", da integrare con sub-headline sottottitoli specifici dedicati a tutte le categorie che se sbagliano una data o una firma ci rimettono: imprenditori, avvocati, commercialisti, studenti universitari, contribuenti. (Cioè tutti gli elettori.)

3 - Evitare enunciati di carattere universale e teorico ("viva le regole"), e fare esempi specifici. ("Quando vuoi affidare una delle Regioni più ricche d'Europa a un'ex velina, sbagliare a compilare i moduli è il minimo che ti possa capitare") e rilevanti ("E se fossero arrivati in ritardo nelle richieste di un finanziamento europeo? Pensate che l'UE avrebbe chiuso un occhio?)

Così, per dire, se dopo anni di opposizione si vuole tornare a vincere...

5 commenti:

  1. Totalmente d'accordo!
    C'è modo di far arrivare questa proposta a Bersani?
    margherita

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  2. Se resta in Rete temo di no, mi sa che bisogna mandargli un ciclostile...

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  3. Sono molto deluso da Bersani, ma non sono d'accordo su molti punti di qs tua proposta. In breve:
    1- La manifestazione e' doverosa e va benissimo. E siccome non si organizza in due minuti va benissimo sabato prossimo (tra l'altro e' co-organizzata con IdV e quelli del Popolo Viola). I presidi spontanei sn nati subito, ma qs manifestazione e' stata cmq organizzata in tempo molto breve.
    2- Si' alle regole. Proprio in Italia. Perche' mi e' insopportabile il qualunquismo tipo "In Italia nessuno rispetta le leggi". E perche' non mi interessa convincere i (pochi, in realta') furbi sul SUV ideologicamente contrari alle regole (che sono irrecuperabili), ma mi interessano i molti delusi onesti e magari in cassa integrazione come chi sa bene che per un ritardo alla presentazione di un concorso pubblico sei fuori, e non sopporta l'arroganza di qs gente. Gli stessi che poi, delusi da tutto, dicono "sono tutti uguali" e non vanno a votare.
    3- Basta guardare il forum del Corriere (frequentato da gente di tutti i tipi) x vedere che la questione non e' affatto diventata ""Il centrosinistra non ci sta a perdere e si aggrappa ad ogni cavillo per togliere il diritto di voto al centrodestra". La gente ha capito bene dov'e' il problema stavolta, e infatti il PdL nei sondaggi e' in caduta libera.
    Riguardo le proposte, la prima mi pare trovi riscontro nei ricorsi gia' messi in campo. Le altre possono essere delle buone idee, anche se non focalizzerei troppo sul ritardo (la gggente direbbe che e' colpa del tipo del PdL), ma sulle sue vere cause (lotte infinite di potere per le poltrone, altro che panini!).

    Insomma, critico ferocemente l'immobilismo di Bersani, ma mi pare che adesso (anche con l'ostruzionismo parlamentare) si siano lentamente svegliati (e infatti il solito D'Alema e' "freddo" sulla manifestazione).

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  4. Capisco i tuoi argomenti, ma:

    - Il fatto che una manifestazione non si organizza in due minuti e' vero, ma irrilevante.
    La manifestazione di sabato prossimo, per il fatto di venire dopo la risposta del Tar, diventera' una manifestazione contro la risposta del Tar (e in parte contro Napolitano).
    Quando Bersani dice che in piazza si va "per la democrazia E per il lavoro" o ci fa o ci e'. Al di la' delle buone intenzioni, una manifestazione si regge su un messaggio. Uno. E in questi giorni sara' inevitabilmente sul casino delle firme, a meno che Bersani non si inventa qualcosa di geniale per rilanciare l'agenda del lavoro. Operazione tanto opportuna quanto improbabile

    2- Non posso contrapporre all'ideologia del "chissenesbatte delle regole" quella del "regole ad ogni costo", per il semplice motivo che quelli gia' mi votano. O meglio, votano Di Pietro. Mi interessa convincere chi ha un approccio laico alle regole: le rispetto quando ne riconosco la giustificazione e la convenienza sociale.
    Che e', fra l'altro, l'unico modo di portarmi a casa il consenso di chi ha perso un concorso per un cavillo, e potrebbe essere tentato dall'approccio "sostanziale" del PdL.

    3- Sperem.

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