martedì 13 aprile 2010

Emergency, l'Afghanistan e le opinioni a distanza


Sui blog e su Friendfeed si e' discusso parecchio in questi giorni dell'arresto dei tre operatori italiani di Emergency in Afghanistan, e a seguire inevitabilmente di Emergency, della situazione afghana, di Gino Strada. Lo si e' fatto con toni anche accesi, e con una radicalita' e un tasso di certezza a mio parere inconciliabili con una situazione confusa, di cui inevitabilmente si sa poco, e quel poco e' sospetto.

Detto questo, qualche opinione sono riuscito a farmela:

  1. Siamo governati da dei cialtroni talmente cialtroni che di fronte alla minima scusa per poter attaccare un avversario politico interno (peraltro gia' preso a schiaffi alle elezioni due settimane prima), perdono qualsiasi consapevolezza delle proprie responsabilita' istituzionali. Senza capire che le nostre beghe di cortile fuori confine non sono neanche prese in considerazione, e che se in queste occasioni non dimostri di saper difendere i tuoi cittadini e i tuoi interessi con forza, e' il Paese tutto ad uscirne indebolito. E fin qui nulla di nuovo.
  2. Trattandosi di personale che fornisce un servizio alla comunita' accusato di complicita' con il terrorismo, non si puo' liquidare la questione affidandosi al codice penale. Questo anche nel caso in cui un codice penale decente ce l'avessero in Afghanistan, e non ce l'hanno. E' una questione geopolitica, e segue regole e aspettative diverse. Dichiarazioni come "aspettiamo il pronunciamento della magistratura", perfettamente ragionevoli all'interno dei propri confini, in questo contesto significano che l'Italia si lava le mani del destino dei propri cittadini.(Salvo poi rettificare. Su Facebook.)

    Piaccia o no, illudersi di poter prendere una questione geopolitica e trattarla a norma di un diritto internazionale inesistente e', appunto, un'illusione. 
  3. Nel merito, le accuse di complicita' attiva in atti terroristici mi sembrano ridicole, ma questo non significa necessariamente propendere per le ipotesi di complotto. Non perche' "se le autorita' volessero chiudere l'ospedale potrebbero farlo come hanno fatto i talebani" (se chiudo d'autorita' sono dalla parte del torto; se ci trovo delle armi, formulo delle accuse e di conseguenza lo chiudo, sono dalla parte della ragione. Se poi mi va bene lo chiudono direttamente loro). Ma perche' la situazione sul campo e' un casino, gli ospedali sono strutture che non si possono permettere i check point degli aeroporti, ed un modo per nascondere delle armi in una struttura meno soggetta a controlli rispetto al resto del territorio lo si trova sempre.
  4. Proprio perche' e' una questione complessa, non se ne puo' discutere, come accade regolarmente in Italia, a prescindere dai fatti. Chi non sa aspetti, e prima di formarsi un'opinione chieda delucidazioni a chi sa. Come ad esempio il generale Mini.
  5. Detto questo, si puo' discutere di tutto, anche della scelta di Emergency di non schierarsi con nessuno, di non registrarsi con Isaf e di operare chiunque, che sia una vittima innocente o meno. Ma se ne discuta sapendo che e' questa scelta che permette ad Emergency di operare in contesti in cui nessun altro potrebbe andare.
  6. Si puo' discutere anche di Gino Strada, e del suo pacifismo radicale, e delle sue dichiarazioni di oggi e di ieri. Ma lo si faccia con il rispetto dovuto ad una persona che ha scelto una professione eticamente difficile, e che ogni giorno si trova a vivere sulla propria pelle dilemmi con cui noi non ci dobbiamo mai confrontare, ma che ci illudiamo di saper risolvere con comodo dal salotto di casa. E soprattutto non gli si chieda cio' che non dovremmo chiedere a nessun medico: di appoggiare la guerra.

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