martedì 13 aprile 2010

La liberta' di non poter scegliere.


No a griffe e ombelico scoperto
Treviso, in classe torna la divisa

La decisione della preside: felpa e polo per tutti. Colori diversi per maschi e femmine
"Un provvedimento democratico che è anche deterrente contro il bullismo"



Per carita', la questione e' complessa, e tutto quel che si vuole... Ma dire che imporre una divisa sia un "simbolo di democrazia" dovrebbe far venire qualche sospetto. 


Aggiungere poi che e' una scelta "di libertà, perché affranca ragazzi e genitori dal dover decidere ogni mattina cosa indossare, permettendo di avere più tempo ed energie da dedicare davvero a se stessi", e' una di quelle idiozie che pronunciate in un paese serio farebbe correre i brividi lungo la schiena, ma dette da noi sono solo un'ulteriore indicazione di analfabetismo liberale.

2 commenti:

  1. Non mi sembra così scandaloso a dire il vero, e neanche da "analfabeti liberali". Che dire di tutte quelle scuole del mondo anglosassone che hanno un'uniforme? E di quelle associazioni, come gli scout (stessa origine), che la adottano proprio coome strumento educativo? Credo che il dibattito qui sia un po' più complesso. Certo che la motivazione non può essere quella che tu virgoletti, ma spero che sia una semplificazione giornalistica.

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  2. Federico, hai ragione, non è la divisa in sè ad essere da analfabeti liberali.

    E' la motivazione della preside, riportata nel virgolettato e non smentita.

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