E questa cosa è la complessità. Il valore della complessità. Il fatto che viviamo in un mondo che non si affronta con le 3I, con i muri, o con l'idea che gli statali timbrino e poi vadano a far la spesa ed i poliziotti siano ciccioni, come se i riferimenti teorici della politica del XXI secolo fossero Fantozzi e i Simpson. E in effetti in Italia lo sono.
Non che la Prima Repubblica fosse meglio, ma la Seconda si è fossilizzata in uno schema in cui il centrodestra affronta qualsiasi questione con due o tre slogan qualunquisti, e il centrosinistra risponde con dei sottoslogan un pò più sfigati, ma di simile natura. Poi intorno a questi slogan tiriamo su delle belle barricate, e ne facciamo una questione di principio, che è una scusa elegante per non far la fatica di spegnere le telecamere e studiare il merito della questione.
Se non fosse che mentre noi giochiamo agli opposti estremismi, il resto del mondo non ci fa la cortesia di aspettarci.
Per questo mi sembra una piacevole coincidenza che oggi in giro per la rete circolino tre belle frasi:
"Avrà ragione Valeria, dovevo essere più diretto. Qualcosa tipo: voi volete che i ricchi vadano alle private e gli sfigati alla pubblica. Invece io insisto sempre per ficcare della complessità dappertutto." (Leonardo)
"Le cose che ha detto [Bersani], attenzione, a volte erano difficili. Difficili. “Viva la figa, vavavuma!” non è roba che ci compete. [...]Ora serve sostanza, e la sostanza fa a pugni coi coriandoli d’argento." (Freddy Nietzsche)
"Tutte le demagogie partono da questo meccanismo, che si abolisce la complessità. La colpa del cattivo funzionamento di una cosa non è di un sistema, ma di improbabili cause umane, di piccolo sabotatori.[...] I problemi gravi, complessi di questi anni, e sono purtroppo sempre più complessi perchè il mondo è sempre più complicato, vengono risolti con delle soluzioni magiche, e a furia di sfornare soluzioni magiche la gente perde i confini fra quella che è realtà e quella che è fiction." (Curzio Maltese, intervistato a Che tempo che fa)
Ecco, io dalle difficoltà del PD, dal Berlusconismo, dalla crisi, da tutto questo uscirei riscoprendo il valore della complessità. E a chi dice che non si può perchè la gente non la saprebbe digerire, risponderei che sono 15 anni che gli italiani devono affrontare quotidianamente la complessità, quando devono andare a far la spesa, gestire l'inflazione post-Euro, inventarsi una carriera precaria o mandare avanti l'azienda e sostenere le esportazioni con poche infrastrutture e ancor meno finanziamenti.
E comincerei a dirlo al Nord.
Quanto al post di questo titolo, serve a ricordare quel candidato del Partito Democratico che si è portato a casa le elezioni proprio così.
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