Apprezzare pienamente Filippo Inzaghi comporta un lungo percorso di riflessione e maturazione. Certo, tutti ne riconosco l'efficacia, e i tifosi di Milan e Juve, e in misura minore della nazionale, hanno parecchio di cui ringraziarlo. Ma spesso lo fanno con un misto di accettazione e fastidio, come a dire "Ci è toccato vincere con Inzaghi". E con qualche ragione.
Parliamoci chiaro, Filippo Inzaghi è impresentabile. E' analfabeta dei fondamentali tecnici del calcio, corre in modo scomposto, metà dei suoi gol sembrano preterintenzionali, e quando segna c'è francamente da vergognarsi della sua esultanza. E' la negazione dell'estetica.
Eppure è l'affermazione del calcio. Dell'unico fondamentale del calcio: buttare la palla oltre la linea, con qualsiasi parte del corpo che non siano le mani, e alla fine chi ne ha fatti di più vince.
E' l'essenza del calcio privata di tutti gli orpelli che ci si sono accumulati intorno col tempo: i dribbling. le rabona, i sombrero, i tunnel, i doppi passi. E per dire che lui sta dalla parte del calcio vero, pensiamo a quanto sarebbe improponibile un Pro Evolution Soccer fatto di filippinzaghi: tutti sul filo del fuorigioco ad aspettare un pallone per buttarlo dentro come capita, che per giocarci basterebbe un pulsante solo. E c'è un calcio meno vero di quello dei videogiochi?
Anche la sua esultanza sgrammaticata è pura, pregressa alle coreografie fatte di macarene e balletti di gruppo, che ti viene il dubbio che alla fine i gol servano solo come opportunità per esibirsi.
Quando Superpippo si ritirerà, fra un pò di tempo e tanti gol, ci mancherà quella sua essenzialità, e quel rigore monacale con cui si preserva da 20 anni nonostante l'immagine da fratellino di Vieri: mai una filo di prosciutto oltre quel che raccomanda la dieta, mai una serata di troppo in discoteca.
Quando si ritirerà lo celebreremo come l'Ur-Fussball, la sua espressione più primaria. E insieme a lui mi piacerebbe celebrare un eroe sconosciuto: quel primo osservatore a cui capitò fra i tanti giovani talenti un ragazzino un pò gracile che non sapeva stoppare una palla, fare un dribbling o chiudere un triangolo, e ci vide il calcio.
Ciao.
RispondiEliminaSei troppo severo con lui. Dire che centinaia di gols sembrano preterintenzionali è un'esagerazione anche per chi non ama tanto SuperPippo. Non ricordo di avere mai pensato "Ci è toccato vincere con Inzaghi". Ogni vittoria dovuta a Inzaghi ci piace il triplo delle altre. E poi lasciati dire una cosa da uno che a calcio ci ha giocato: gli "analfabeti dei fondamentali tecnici del calcio" sono ben altri...
pippo è analfabeta e tu sei un idiota
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