domenica 25 ottobre 2009

Un paio di ragioni in più per votare Marino





Fra una decina di minuti andrò a dare il mio voto al faccione qui sopra, giusto il tempo di darmi una sistemata e prendere la bici. (Colgo l'occasione per ringraziare l'intuizione felice del PD di Londra, che dopo aver organizzato il congresso 500 metri a sud di casa mia, mi ha sistemato le primarie 500 metri a nord. Il Garfield dentro di me apprezza molto.) 
  
Qui ci sono 10 buoni motivi per votare Ignazio Marino alle primarie del PD, ma per sfregio all'avarizia ne aggiungo un paio di miei:


- Fra i tre, Marino mi sembra l'unico uomo di questo secolo. 
E il vero dramma dell'Italia è che il Paese tutto in questo secolo non c'è ancora entrato: non solo Berlusconi, che è rimasto fermo a sguazzare negli anni '80, dalle veline al thatcherismo all'anticomunismo, e ci si è trascinato dietro una bella fetta del Paese che si ricorda di quegli anni come dell'ultimo periodo spensierato e di successo (anche perchè i danni di allora li avremmo cominciati a pagare il decennio dopo); ma anche il centro-sinistra, che da una parte si è ancorato a chiavi di lettura antiquate, e dall'altra si è buttato in un paradossale innamoramento tardivo di alcune icone di quegli stessi anni, dall'ideologia flessi-liberista al partito leggero senza tessere, che viene direttamente da Reagan.

- A dire il vero, fra i tre Marino è anche quello che mi dà meno garanzie. Non ha competenze politiche di cui mi possa fidare, e dovessi comprare una macchina usata preferirei andare da Bersani. Detto ciò, 
voto Marino per quello che rappresenta, e per quello che sarebbe capace di fare al PD insieme ai suoi, se vincesse. E non riesco a votare Franceschini o Bersani per lo stesso motivo: ottime persone, ma temo quel che sarebbero capaci di (continuare a) fare al PD insieme ai loro, se vincessero.


Il che mi porta a dire: se anche volete vedere Bersani o Franceschini segretario, loro e non chi gli sta dietro, vi conviene votare Marino
Perchè, è vero, Marino non vincerà. Ma un risultato significativo di Marino darà al vincitore, Bersani o Franceschini che sia, la forza di far cambiare marcia al partito e imporre nei fatti la linea su cui finora han raccolto un consenso solo a parole, limitando il rischio di finire nel solito tritacarne.


Poi, come ho detto al Congresso, a questo giro ci va di lusso: uno qualunque dei tre è di gran lunga meglio del disastro Veltroniano...

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