Questo non vuole essere un intervento demagogico contro le primarie, e difatti prendo spunto da un caso in cui il candidato è paracadutato da Roma.
Però in un Paese in cui in almeno tre Regioni chi vanta i legami col territorio è in prima battuta la criminalità organizzata, in cui la coalizione di governo pensa di candidare alla presidenza della Campania un sottosegretario che ha rapporti storici conclamati con i Casalesi, principalmente perchè "ha il vantaggio di essere ricco di famiglia, è uno che si paga la campagna elettorale da solo" (dice Berlusconi), le primarie sono davvero una mossa tanto furba?
So che è un discorso antipatico da fare, e che lo stesso caso di Cosentino prova che le decisioni centralizzate non sono poi tanto più illuminate, ma proprio per questo mi sembra un'opportunità per rifletterci laicamente. Dove e quando vogliamo farle le primarie?
Tiro da quattro mandati
1 giorno fa
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